Per quanto riguarda i finanziamenti alle famiglie diversi dai mutui prima casa il decreto “Cura Italia” nulla ha disposto in merito e ciò perché al legislatore risulta assai più difficile prevedere misure generalizzate di sospensione del pagamento delle rate per una serie di ragioni che hanno a che fare , per esempio, con l’effetto della sospensione sulla rischiosità di questi prestiti (che come è noto non prevedono garanzie reali), con la circostanza che l’eventuale sospensione coinvolgerebbe le amministrazioni datrici di reddito/pensione con implicazioni tutt’altro che banali (cessione del quinto dello stipendio/pensione), oppure con la circostanza che le operazioni di credito da sospendere sono connesse all’utilizzo di strumenti di pagamento (carte a rimborso rateale) che proprio in momenti di difficoltà devono poter essere utilizzati dai titolari.
In questo quadro Assofin (che è l’associazione di categoria che raggruppa le società erogatrici di credito al consumo) ha invitato le proprie associate a valutare con favore eventuali richieste di sospensione dei pagamenti legati ad operazioni di credito ai consumatori che provenissero da soggetti che – sulla base dei criteri utilizzati per la sospensione dei mutui “prima casa” - siano qualificati come danneggiati dall’epidemia.
Alcune società hanno, quindi, messo a disposizione dei clienti indirizzi PEC o numeri telefonici dedicati all’inoltro delle richieste.
Ad esempio: AGOS DUCATO ha messo a disposizione la PEC Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. a cui indirizzare le richieste di sospensione.
Altri riferimenti possono essere reperiti direttamente dai siti delle società e vale la stessa modalità di inoltro delle documentazione.